Quando ci si affaccia alla seo off-page bisogna sempre confrontarsi con un argomento delicato: come ottenere backlink di qualità. Questa pratica, detta link building, richiede diversi sforzi e l’investimento di tempo ed energie ma ne vale la pena. L’intento di questo post sarà quello di offrire una panoramica a neofiti e curiosi.

link immagine

Indice:
Cosa sono i backlink
Come trovare i link rotti o broken link
Monitorare i backlink
Capire se un link è di qualità

 

Cosa sono i backlink e perché sono importanti


All’interno di internet ogni “spostamento” avviene tramite i link. Se vuoi muoverti da un contenuto ad un altro, all’interno del tuo sito web o verso altri, i link, sono i protagonisti indiscussi.
Questo meccanismo di “collegamenti”, in funzione da sempre, permette ai motori di ricerca di stabilire quale sito è più autorevole. Più riesci ad essere linkato da siti simili al tuo e più i motori di ricerca hanno ragione di presume che il tuo blog o portale sia rilevante.
Linkare ma soprattutto ricevere a nostra volta dei collegamenti in modo naturale non è semplice e, chiunque ha un sito lo sa bene.
Nonostante i contenuti siano di qualità spesso, a maggior ragione nel breve tempo, non vengono notati se non ci diamo da fare. Per questa ragione monitorare periodicamente il proprio profilo di link in entrata (incoming link, inbound link o backlink) e quello dei competitor ci è utile per tracciare una strategia.

# 3 consigli per farsi notare

  • Utilizzare i social e condividere i contenuti: Youtube, Facebook, Linkeding, Flickr.com o SlideShare. Perché loro? Beh, posizionare un articolo in alto, nella SERP, richiede tempo e fatica per questo motivo tieni sempre presente queste opzioni;
  • Broken link: Questa tecnica prevede di scrivere una mail, invitando un sito web a prendere in considerazione un tuo contenuto in sostituzione di una loro pagina interrotta o risorsa mancante – la vera sfida, vedremo, è trovare gli errori 404 che ci occorrono;
  • Guest post: Ospitare ed esser ospitati su un blog è uno tra i sistemi più utilizzati per far crescere il proprio sito e scambiarsi con cautela i backlink.

In realtà questi sono dei modi molto “comuni” di procedere, ne esistono tanti altri, ma questi credimi sono molto efficaci, e li puoi subito applicare. Se utilizzare i social è semplice d’altro canto utilizzarli bene non è banale come molti credono. Tuttavia, in questo articolo, mi concentrerò sulla ricerca dei Broken link.

Come trovare i Broken link?


Generalmente nessuno è lieto di trovare un errore 404 ma quando si tratta di intercettare dei broken link si tratta di andare a caccia delle favolose scritte “404 not found”. Come trovarle?
Per prima cosa dobbiamo capire che contenuti abbiamo da offrire e a quel punto cercare quei siti web che hanno bisogno esattamente di noi.
Per trovare i domini utilizzabili devi procedere per tentativi e andare a pescarli con l’ausilio delle parole chiavi utili a far trovare le tue risorse. I siti che corrispondono alle query di ricerca delle tue risorse, che sei pronto a condividere, saranno quelli da analizzare. Una volta che avrai preso appunti – segnando tutti i domini da scansire che trattano gli argomenti che ti riguardano – potresti usare software come Screaming Frog o Broken Link Checkerper trovare i link interrotti.

Screaming Frog e Broken Link Checker

# Screaming Frog è un crawler molto molto avanzato che mi piace utilizzare ma non è semplicissimo da utilizzare all’inizio e la versione freeware ha molte limitazioni. Le alternative a questo software sono programmi come Visual SEO, XENU ecc. Sebbene siano utili ricordati di non esagerare troppo con le ricerche in modo da non vedere in futuro il tuo ip bloccato. Di seguito una gif animata:

gif trovare i broken link

# Broken link Checker se devi verificare senza troppe pretese se un sito ha dei 404 puoi farlo con un piccolo addons di Chrome. Basta andare su Chrome store e installare l’estensione. In alto a destra apparirà un icona [A] e, cliccandola, potrai avviare uno scan – può a volte risultare un po lenta la scansione ma è un tool essenziale e gratuito da usare al volo.

broken link checker immagine esempio chrome

Bene, arrivati fin qui questa sarà la parte in cui andremo a creare “legami”! Si, mi piace pensare che la link building sia un rapporto di conoscenza ed amicizia con siti affini.
Appena individuati gli “errori”, e avendo pronti i “contenuti in sostituzione”, andremo a scrivere una e-mail: l’obiettivo è di proporre un fix dell’errore 404 con un nostro contenuto nuovo di zecca! C’è interesse in questo scambio, perché? Gli errori come il “not found” non fanno bene ai portali per cui il proprietario, in genere, accetta di fare un redirect alle nostre risorse per bypassare quell’inconveniente; ma se non dovesse andare in porto tu avrai comunque una lista di siti a cui rifare l’offerta giusto?

Ma se volessimo analizzare le nostre pagine ed avere un check-up SEO, scaricabile, per avere dei dati concreti sulla bontà del nostro sito – compreso il profilo backlink? Una delle migliori risorse che trovi in circolazione è SEMRush, soprattutto per quanto riguarda siti di grossa portata e progetti internazionali. Nel pannello di questa suite seo – alla voce Progetti – troverai l’opzione “Seo Audit”! Vediamo ora come controllare il profilo degli inbound link.

Monitorare i Backlink


calamita link
Tool per tenere sott’occhio i backlink o, allo stesso modo, scoprire quali sono i link in ingresso ce ne sono davvero tanti!

Breve premessa su cos’è un link e come utilizzarlo:
Se senti parlare di link è perchè c’è un collegamento su una parola e, quest’ultima prende il nome di “ancora”, insieme a questa, puoi specificare degli attributi detti “rel” (ad esempio “rel=no-follow” o “rel=do-follow”) importanti ai fini della link-building.
Il motore di ricerca, con i suoi algoritmi, sceglie quale seguire tra i siti che linki e, per farla breve, quelli do-follow hanno più valore ai fini del rank e vengono presi assolutamente in considerazione. Attenzione però! Non devi pensare che un backlink no-follow sia “inutile”, semplicemente, non fa disperdere il link-juice (passaggio di valore o rank tra un sito e un altro); quindi se ad un sito vuoi passare “valore” devi usare il rel=”do-follow”. Puoi approfondire questi argomenti dall’inizio leggendo la mia guida per principianti.

anatomia link immagine
fonte img – serverplan

 

Analizzare i link che puntano al nostro sito e quelli dei competitor

 

# 1 – Con SEMRush

Per analizzare il profilo dei tuoi link puoi andare sulla Dashboard di SEMRush, in Analisi Dominio > Backlink – dopo aver inserito la URL di riferimento che vuoi analizzare quindi il tuo dominio o quello da “spiare”.
Noterai allora un elenco con i siti di riferimento, le anchor-text (ovvero il nome che utilizzi su un link per portare l’utente ad un contenuto), e dei parametri che ti indicato il tipo di link: no-follow, do-follow, nuovi ecc

 

Cosa hai appena ottenuto?

  • I link no-follow;
  • I link do-follow;
  • Se clicchi su Nuovi, i nuovi collegamenti verso il tuo sito o i tuoi contenuti (utile anche per verificare i guest post);
  • Ti verranno segnalati i link al tuo sito che hai perso (così da valutare se eventualmente devi ottenerne di nuovi).

analizzare profili inbound link

Quando ti ho suggerito che puoi utilizzare il dominio del tuo competitor per analizzarlo, non ti ho spiegato che SEMRush ha anche un sistema interessante alla voce che si chiama proprio “Competitor”. Supponiamo che sei interessato ai backlink comuni ad un profilo link simile al tuo. Dopo aver inserito la tua url nel pannello Backlink, cliccando per ottenere il report Competitor avrai in risultato i backlink in comune ai tuoi competitor: cioè quelli che possiedono un profilo link simile al tuo; evitando di prendere in considerazione colossi che sono del tutto fuori dalla tua portata.

# 2 – Usando MOZ

Un tool simile che a volte utilizzo è Moz OSE. Il funzionamento è simile a quanto visto fin ora: inserendo la URL dopo aver rilevato il sito appariranno gli insight; anche in questo caso la versione gratuita ti darà solo una parte dei dati – la restante va sbloccata a pagamento.

Molti si chiedono quale sia il miglior software da utilizzare! Ce ne sono davvero molti e tutti validi, ad esempio, Majestic SEO – che sento di consigliarti. Dipende però tutto dal tuo budget, da ciò che devi andare ad analizzare e dal tipo di progetto che devi portare a termine.
Sicuramente anche i tool gratuiti sono comodi ma hanno delle grosse limitazioni e, se vai a lavorare a regime, te ne accorgerai. Per questo ti consiglio di valutare le suite seo per iniziare; scegli quella che reputi più utile ed intuitiva senza però fossilizzarti.

 

moz ose screen inbound link

# 3 vantaggi nel monitorare il profilo dei backlink

  • Capire quali contenuti sono linkati e da quale sito provengono: utile per stringere legami con gli admin di altri siti, magari contattandoli per ringraziarli o per quanto riguarda i guest post.
  • Scoprire se ci sono post che ricevono più considerazione aggiungendo valore al sito: se devi aggiornare i contenuti di un post, dovresti iniziare da quelli che riscuotono più successo. I backlink ti forniscono, insieme ai tool di analisi del traffico, degli ottimi spunti. A chi si occupa di e-commerce consiglio poi un post di Yulia Shevy che trovi qui, dove viene preso in considerazione Sephora. Nell’articolo viene evidenziato come i link in ingresso, per un certo prodotto, possono esser utilizzati nel caso in cui quel prodotto non sia più disponibile. Come? Effettua un redirect ad un prodotto o servizio simile e non avrai speso invano il tuo tempo nell’acquisire quei backlink.
  • Eliminare, disavow, i link da siti non consoni o di poco valore: Puoi utilizzare SEMRush per creare una lista scaricabile dei siti che non vuoi che Google prenda in considerazione. Se ti stai chiedendo che importanza ha togliere il riferimento di un sito la risposta è la seguente: potrebbero contribuire a distruggere la tua SEO.

 

Come capisco che un backlink è di pessima qualità?


Se i collegamenti possono aiutare il sito ad emergere rispetto altri, allo stesso modo, ottenere link in modo scorretto – che è la via più facile – può farti incorrere in penalizzazioni da parte dei motori di ricerca.

# 3 segnali che un link proviene da un sito di pessima qualità

Quando si inizia a monitorare i backlink salteranno all’occhio sicuramente gli inbound link che provengono da:

  • Backlink a pagamento – alla larga dai servizi che vengono pacchetti abnormi di backlink a pochi euro. Un backlink ha più valore se il sito da cui lo ricevi è affine al tuo. Ricorda poi che ricevere di colpo tante attenzioni, da siti nuovi, non farà altro che attirare gli algoritmi di Google come Sauron con l’unico anello 😛
  • Siti con alto tasso di spam – commenti palesemente truccati o che contengono messaggi e link a siti con domini .xyz nascosti e simili.
  • Iscriversi alle directory – non tutte le directory sono utili anzi i più importanti progetti sono stati chiusi (DMOZ – per dirne una – ha chiuso attorno al 2017), fai dunque attenzione, se scegli di usarle, a dove ti iscrivi.

 

Ci sarebbe molto da dire sui parametri da tenere in considerazione quando si fa link building ma questi sono quelli che penso siano tra i più “importanti”. Nota che su MOZ è presente una “spam score”, avevo accennato qualcosa qui ma le linee-guida del tool sono più esplicative: “The Moz Spam Score represents the percentage of sites with similar features we’ve found to be penalized or banned by Google”

 

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