La vita di un freelance non è poi così diversa da quella di un impiegato quando si parla di gestire i rapporti con i clienti o con il pubblico. Bisogna esser portati, conoscere e capire chi ci sta davanti in quel momento e reagire di conseguenza.
Con il passare del tempo si impara ad essere marketer ed un tantino psicologi, ma per dirla in una parola sola si deve acquisire un certo savoir faire.
Ad esser sinceri non esistono delle regole valide universalmente al 100% per qualsiasi situazione, però l’esperienza, unita a diversi casi studio, può aiutarci ad entrare nella mente del nostro target e suggerirci qualcosa sul come comportarci.
Qualche consiglio su come relazionarsi al meglio con i propri clienti
Le regole di cui ti voglio parlare oggi ti sembreranno una banalità ma ti assicuro che sono molto efficaci e loro forza risiede nella loro immediatezza e semplicità. Questi consigli ti permetteranno di intraprendere o addentrarti nel mestiere del freelance con tranquillità, senza ansia.
Guardando il business model di un freelance provetto, noterai che davvero non ha nulla da invidiare al così agognato posto fisso: un mensile stabile o con poche oscillazioni, tempi di lavoro flessibili ed una gestione autonoma dei task.
Se sei più interessato al neuromarketing ho dedicato questo articolo all’argomento.
5 regole d’oro per lavorare come freelance senza paura
Ascolta il cliente
Ripetiamolo sempre questo punto nella nostra mente prima di un incontro di lavoro. Spesso ci facciamo un’idea del progetto del cliente che poi, a metà strada, va completamente rivista. Le nostre aspettative potrebbero andare a sopraffare i gusti e gli obiettivi del committente, bisogna allenarci ad interpretare bene ogni parole sulla bocca del nostro interlocutore. Mettiti nei panni di Google! Quando ti viene detto “Ho bisogno di un sito web” a volte dovrai capire se l’intento reale è davvero avere un sito (e non un Blog, una pagina Facebook o simili).
Non avere mai fretta
Ho sperimentato sulla mia pelle che a volte andare di corsa crea situazioni poco piacevoli. Lavorare sotto torchio, non avere respiro perché la scadenza è vicina (e spesso i file richiesti al cliente non arrivano o vanno completamente rivisti), è stressante. I clienti last-minute, quelli che vogliono tutto e subito ma non danno garanzie sul materiale che ti occorre, bisogna imparare a gestirli. Come? Chiedendo il tempo necessario per metter su un lavoro ad hoc. Dare il giusto peso e valore ad ogni dettaglio da schierare in campo non è un’operazione di qualche minuto…
Rifiuta le proposte di lavoro che non ti vanno a genio
Mai mentire sulle tue capacità, se non te la senti di iniziare un certo percorso è meglio declinare l’offerta. Questo consiglio vale doppio. Intendo dire che anche se una proposta lavorativa da parte di un potenziale cliente non è soddisfacente, o il cliente si rifiuta di seguire le tue direttive, facendo sempre di testa sua, allora valuta se è o meno il caso di proseguire un rapporto di collaborazione.
Non chiudere mai in modo brutale una trattativa
Capita a tutti quel momento no, quello in cui sentiamo di esser sul punto di perdere la pazienza. Ma a cosa serve perder la testa? Meglio riprendere fiato e ricordarsi di rispondere in modo garbato. Nessuno ti obbliga ad accettare, o collaborare, con chiunque ti si presenta davanti, bisogna scegliersi a vicenda!
Ringrazia sempre chi ti ha scelto
Ho sempre pensato che per strada un sorriso o un gesto amichevole ha la forza cambiare, o allietare, l’esito di una intera giornata.
Mi piace ringraziare! Non è un obbligo però nei rapporti a distanza, dove spesso il mezzo principale è la chat (molto impersonale e fredda) un emoji, un grazie, fanno la differenza.
Un piccolo bonus a quanto detto, ovvero la regola numero 6 se proprio vogliamo darle un numero è “crea la tua rete di contatti”. Ti sembrerà strano forse però i veri professionisti hanno dei collaboratori fidati. Non puoi affrontare ogni processo, ogni compito, che ti viene delegato dal cliente da solo, in totale autonomia. Un servizio che vale ha dietro un team che se ne occupa anche se non è detto che il cliente ne debba esser al corrente. Non è facile, lo so bene, richiederà molto tempo. Saranno gocce di sudore ben spese, fidati.
Una lettura che potresti trovare utile per quanto riguarda la gestione dello stress da lavoro e l’organizzazione delle tue attività produttive è il libro di Tony Schwartz: Non si può lavorare cosi!
Bene, siamo arrivati alla conclusione di questo piccolo post dedicato al mondo dei lavoratori da remoto, quali sono le tue esperienze a riguardo? Lasciami un commento o condividi con i tuoi amici quest’articolo se ti ha fatto sorridere, sperare o ti è stato utile 😉