Come relazionarsi con i clienti da freelance

rapportarsi da freelancer con i clienti

La vita di un freelance non è poi così diversa da quella di un impiegato quando si parla di gestire i rapporti con i clienti o con il pubblico. Bisogna esser portati, conoscere e capire chi ci sta davanti in quel momento e reagire di conseguenza.
Con il passare del tempo si impara ad essere marketer ed un tantino psicologi, ma per dirla in una parola sola si deve acquisire un certo savoir faire.

Ad esser sinceri non esistono delle regole valide universalmente al 100% per qualsiasi situazione, però l’esperienza, unita a diversi casi studio, può aiutarci ad entrare nella mente del nostro target e suggerirci qualcosa sul come comportarci.

scritta "we like you" su muro
[Photo di Yoav Hornung su Unsplash + Photo di Luke Southern su Unsplash]

Qualche consiglio su come relazionarsi al meglio con i propri clienti

Le regole di cui ti voglio parlare oggi ti sembreranno una banalità ma ti assicuro che sono molto efficaci e loro forza risiede nella loro immediatezza e semplicità. Questi consigli ti permetteranno di intraprendere o addentrarti nel mestiere del freelance con tranquillità, senza ansia.
Guardando il business model di un freelance provetto, noterai che davvero non ha nulla da invidiare al così agognato posto fisso: un mensile stabile o con poche oscillazioni, tempi di lavoro flessibili ed una gestione autonoma dei task.

Se sei più interessato al neuromarketing ho dedicato questo articolo all’argomento.
 

5 regole d’oro per lavorare come freelance senza paura

 

Ascolta il cliente

Ripetiamolo sempre questo punto nella nostra mente prima di un incontro di lavoro. Spesso ci facciamo un’idea del progetto del cliente che poi, a metà strada, va completamente rivista. Le nostre aspettative potrebbero andare a sopraffare i gusti e gli obiettivi del committente, bisogna allenarci ad interpretare bene ogni parole sulla bocca del nostro interlocutore. Mettiti nei panni di Google! Quando ti viene detto “Ho bisogno di un sito web” a volte dovrai capire se l’intento reale è davvero avere un sito (e non un Blog, una pagina Facebook o simili).

Non avere mai fretta

Ho sperimentato sulla mia pelle che a volte andare di corsa crea situazioni poco piacevoli. Lavorare sotto torchio, non avere respiro perché la scadenza è vicina (e spesso i file richiesti al cliente non arrivano o vanno completamente rivisti), è stressante. I clienti last-minute, quelli che vogliono tutto e subito ma non danno garanzie sul materiale che ti occorre, bisogna imparare a gestirli. Come? Chiedendo il tempo necessario per metter su un lavoro ad hoc. Dare il giusto peso e valore ad ogni dettaglio da schierare in campo non è un’operazione di qualche minuto…

Rifiuta le proposte di lavoro che non ti vanno a genio

Mai mentire sulle tue capacità, se non te la senti di iniziare un certo percorso è meglio declinare l’offerta. Questo consiglio vale doppio. Intendo dire che anche se una proposta lavorativa da parte di un potenziale cliente non è soddisfacente, o il cliente si rifiuta di seguire le tue direttive, facendo sempre di testa sua, allora valuta se è o meno il caso di proseguire un rapporto di collaborazione.

Non chiudere mai in modo brutale una trattativa

Capita a tutti quel momento no, quello in cui sentiamo di esser sul punto di perdere la pazienza. Ma a cosa serve perder la testa? Meglio riprendere fiato e ricordarsi di rispondere in modo garbato. Nessuno ti obbliga ad accettare, o collaborare, con chiunque ti si presenta davanti, bisogna scegliersi a vicenda!

Ringrazia sempre chi ti ha scelto

Ho sempre pensato che per strada un sorriso o un gesto amichevole ha la forza cambiare, o allietare, l’esito di una intera giornata.
Mi piace ringraziare! Non è un obbligo però nei rapporti a distanza, dove spesso il mezzo principale è la chat (molto impersonale e fredda) un emoji, un grazie, fanno la differenza.

Un piccolo bonus a quanto detto, ovvero la regola numero 6 se proprio vogliamo darle un numero è “crea la tua rete di contatti”. Ti sembrerà strano forse però i veri professionisti hanno dei collaboratori fidati. Non puoi affrontare ogni processo, ogni compito, che ti viene delegato dal cliente da solo, in totale autonomia. Un servizio che vale ha dietro un team che se ne occupa anche se non è detto che il cliente ne debba esser al corrente. Non è facile, lo so bene, richiederà molto tempo. Saranno gocce di sudore ben spese, fidati.
Una lettura che potresti trovare utile per quanto riguarda la gestione dello stress da lavoro e l’organizzazione delle tue attività produttive è il libro di Tony Schwartz: Non si può lavorare cosi!

Bene, siamo arrivati alla conclusione di questo piccolo post dedicato al mondo dei lavoratori da remoto, quali sono le tue esperienze a riguardo? Lasciami un commento o condividi con i tuoi amici quest’articolo se ti ha fatto sorridere, sperare o ti è stato utile 😉

 

Cos’è la “Pomodoro Technique”?

tecnica del pomodoro

La cosidetta “Tecnica Pomodoro” è un sistema di gestione del tempo inventato da Francesco Cirillo alla fine degli anni 80′. Il nome deriva dal timer a forma di pomodoro usato dall’ideatore durante gli studi universitari.

tecnica del pomodoro
Permette di separare il lavoro in intervalli (solitamente di 25 minuti) e gestire nello stesso momento task di progetto e le necessarie pause a cui spesso non si da importanza. Questo è molto utile per la quotidianità di noi freelance, in particolar modo lavorando da remoto, in cui spesso il lavoro può diventare ingestibile e fonte di preoccupazione.
 

Cosa mi serve?

Non serve nulla oltre ad un timer e la dedizione. La tecnica, dopo un po’, ci permetterà di lavorare in maniera corretta garantendo riposo e movimento, assieme ad una migliore gestione del tempo da dedicare ai task, senza distrazioni o indecisioni. La procedura è molto semplice e si ripete, diventando dopo poco tempo una utile abitudine:

  1. Decidere i task da eseguire
  2. Impostare il timer (lo standard è 25 minuti)
  3. Lavorare ai task (SENZA DISTRAZIONI) fino allo scadere del tempo (allarme sonoro)
  4. Fare una pausa di 5 minuti (se entro i 4 pomodoro) oppure di 15 – 30 minuti al 5° break
  5. Ripetere dal punto 2 fino al completamento dei task

ciclo break work tecnica pomodoro

Ogni freelance può modificare liberamente la durata del lavoro e delle pause, lo standard è 25 + 5 (con 15 o 30 minuti al 4° break) che garantisce ottime sessioni di lavoro da 2 o più ore. In altri casi comunque può servire maggior tempo di lavoro, facendo magari 50 + 10 (con 30 minuti al 4° break).
 

A cosa può servirmi?

Se usata correttamente, la pomodoro technique ci permette di lavorare meglio con le tempistiche, andando a togliere la sensazione di essere sempre contro il tempo. Ci impone anche di eliminare le distrazioni nei momenti di lavoro e goderci le pause, separando nettamente le due cose per avere un miglior bilanciamento del tempo quotidiano.

Parte importante è la comprensione dei task e del lavoro da fare durante il giorno. Ogni giorno viene decisa la priorità e la TO DO LIST su cui lavorare, lasciando alla procedura ripetuta della Pomodoro Technique tutta la gestione delle distrazioni (sms, call, email, facebook, social, news ecc), delle indecisioni (su cosa, come e quando fare) e delle necessarie pause. Questa tecnica può essere integrata in qualsiasi vostro attuale orario di lavoro perchè modifica solo il modo in cui il tempo è utilizzato e gestito, applicandosi perfettamente anche alla maggiore flessibilità e unicità dei lavoratori freelance (web designer, sviluppatori, scrittori, manager o altro).

Le pause obbligate, brevi e separate, garantiscono tempo alla mente di assimilare e focalizzarsi su quanto fatto e quanto da fare ancora, oltre a obbligarci ad alzarsi dalla sedia 🙂

Siete interessati a provare la Pomodoro Technique? Ci sono molti strumenti online, come anche app per smartphone. Per i più sbrigativi, io consiglio marinaratimer oppure tomato-timer.

Articolo scritto da Andrea Vigato