Pricing strategy: le strategie dietro ai prezzi

strategie sui prezzi

Come vengono stabiliti i prezzi dei prodotti che andiamo acquistare? Cosa determina un prezzo piuttosto che un altro? Scopriamolo esaminando la situazione da due prospettive diverse che riguardano due diverse fasi: la scelta di entrare sul mercato e la fase di lancio di un prodotto.

Prima di parlare delle strategie più utilizzate vorrei fare chiarezza, da un punto di vista strettamente economico, sul concetto di costo medio: perché è un fattore determinante per le aziende e lo trovi spesso online indicato con il termine CU. Quest’ultimo rappresenta il costo che l’azienda deve sostenere per produrre una unità di prodotto. Cosa vuol dire in termini spicci?

Se hai un’attività produttiva, per entrare sul mercato ed essere competitivo non devi superare il costo medio, altrimenti non avrai alcun guadagno ma solo costi da sostenere.
Supponiamo che tu produca 1100 bottiglie di vino, e per farlo sostieni un costo complessivo di 500 euro. Se dividi le bottiglie ottenute per il costo totale, hai un costo medio di 2,20€.
Ora, questi valori erano solo a titolo d’esempio ma il punto è che se riesci a stare sotto il valore del costo medio di mercato, per un certo prodotto, puoi entrare anche tu a competere nella vendita.

Accanto a questi ragionamenti che riguardano il fatturato, le aziende devono anche capire che strategie sui prezzi mettere in campo nel breve, medio o lungo termine, per rende più appetibili i loro beni e servizi. Questa scelta influenza anche il punto di vista, o la percezione, che il consumatore ha rispetto al brand, perciò sono passi che vanno studiati senza fretta e nella giusta ottica.

Il pricing, per dirlo con un termine inglese, è anche un fattore interessante da valutare in termini di neuromarketing: una disciplina che studia le reazioni del cervello correlate a stimoli esterni e che portano alla scelta di una soluzione piuttosto che un’altra durante gli acquisti.

scaffale market esempi sui prezzi
Photo by Franki Chamaki on Unsplash

 

6 strategie sui prezzi più comunemente usate

Penetrazione

E’ una fase particolare, l’impresa vuole immettere sul mercato un prodotto e cosa potrebbe attirare meglio l’attenzione dei consumatori se non un prezzo più basso rispetto ad altri prodotti già sul mercato con caratteristiche simili? Il problema di questa tattica è che in fase di lancio l’azienda sa bene che andrà in perdita, ma ottiene l’enorme vantaggio di farsi conoscere ed apprezzare. Una volta raggiunto un certo di numero di vendite, e clienti soddisfatti, potrà riportare i suoi prezzi, per quel prodotto di prova, nella norma.

Premium

L’esatto opposto di quanto appena visto è il prezzo “premium”, dove l’obiettivo non è affatto convincere un utente ad avvicinarsi al marchio, o provare un prodotto, bensì mostrare subito che sul mercato c’è qualcosa di nuovo, di diverso, e che la qualità si paga. Devi avere davvero un prodotto vincente, che tutti sono disposti ad avere, costi quel che costi. I prodotti che lanci hanno già quindi una loro nicchia in cui tu, come venditore, hai un buon numero di clienti affezionati.

Price skimming

Soprattutto nei prodotti tecnologici notiamo spesso questa tipologia di prezzi. In fase di lancio sono alti, pensanti per gli early adopters, poi man mano che sul mercato escono nuovi prodotti o che l’azienda stessa ha nuovi modelli da proporre, dopo un certo periodo, i prezzi crollano e vanno a stabilizzarsi su un certo valore. L’idea di base è “scremare”, accontentando tutti gli utenti, in base al prezzo che possono sostenere. In fase iniziale si ottengono i risultati migliori, via via però, l’azienda cerca di abbassare i prezzi, riproponendo la stessa tecnica per i nuovi lanci. Si parla infatti di price skimming o “scrematura”.

Bundle

Chi non adora comprare qualcosa in bundle? Ho acquistato così il mio primo pacchetto composto da corpo macchina completo degli obiettivi per la stessa reflex. E’ un ottimo modo per vendere i tuoi prodotti, dando l’impressione quasi di “regalare” uno dei tuoi prodotti che, se comprato separatamente costerebbe di più. In realtà un piccolo guadagno, spesso, l’azienda lo ottiene. Potresti pensare di accostare, insieme ad un acquisto, un prodotto che sta per andare fuori produzione…

Economia

Ho lasciato per ultimo questa tipologia di prezzi per una ragione: non tutti possono permettersela. Guadagnare sulla quantità è un modo per tenere bassi i prezzi, ma non è una scelta che tutti quanti possono attuare. Se sei un rivenditore, o hai una produzione ingente, è sicuramente un vantaggio, altrimenti si tratta di stare in bilico sulla lama di un rasoio.

 

Spero che questa piccola panoramica sul mondo dei prezzi e le strategie che li riguardano sia stata d’aiuto e, se l’articolo è stato di tuo gradimento, non scordarti di condividerlo. Alla prossima…

 

 

Consulente di marketing

consulente di marketing

Ripensa all’ultima strategia che hai sviluppato per il tuo business online. Non importa se eri da solo o col tuo fidato reparto marketing. Ti sei mai trovato in una situazione di stallo dopo che, al lancio di una campagna online, sembrava essere tutto quanto perfetto?

Gli imprevisti capitano sempre strada facendo, l’importante è risolverli. Se, nonostante i tuoi sforzi, il fatturato non accenna a risalire e ti accorgi che i tuoi investimenti non producono i risultati sperati, metti un freno e contatta un esperto. È qui che entra in gioco il consulente di web marketing: la figura più adatta a risollevare una campagna ads e che aiuterà il tuo reparto a ripartire col piede giusto.

ragazzo che scrive marketing su una lavagna
Photo by Diggity Marketing on Unsplash

 

Azione o strategia, cosa fa?

Diciamo innanzitutto che il Marketer ed il Consulente di Marketing non sono la stessa figura. Hanno entrambi competenze di marketing mix ed advertising, ma il compito principale del consulente è strategico. Cosa vuol dire? Che il mestiere del consulente è quello di:

  • buttare giù il piano di marketing annuale, che accompagnerà il tuo business durante la navigazione online e offline;
  • trovare e porre rimedio, in corso d’opera, ad eventuali problematiche che la tua strategia sta subendo.

 

Il suo apporto può fornirti quella marcia in più che manca alla tua azienda:

  • integrando nuove idee e competenze utili al tuo staff;
  • facendoti risparmiare quel tempo che potresti altrimenti dedicare al tuo business.

Per occuparsi di tutti questi punti, il consulente sarà a stretto contatto con tutto ciò che concerne il tuo esercizio commerciale, delineandolo in ogni suo aspetto.
Concentrarsi su di un problema spesso ci rende ciechi, incapaci di vedere chiaramente la soluzione. Analizzando la situazione dall’esterno, in modo imparziale, un consulente riesce a capire quali sono le problematiche che affliggono la tua comunicazione.

 

6 esempi di consulenza sul web

Un consulente può essere sia un abile stratega alle tue dipendenze per fissare il piano marketing dell’anno, che diventare il tuo appuntamento periodico passando dalla strategia all’azione. In quest’ultimo caso potrebbe occuparsi insieme ad altri marketer di:

  • Campagne pubblicitarie, retargeting, acquisizione di leads, ecc;
  • Gestione E-commerce/Marketplace;
  • Content marketing e Social media;
  • Campagne cartellonistiche, offline marketing (coupon in store, ecc.);
  • Email marketing;
  • Gestione ed organizzazione del tuo CRM e simili.

Esistono molti modi per raggiungere un risultato ma, purtroppo, non sempre sono equivalenti. Qualcuno ti farà arrivare al tuo obiettivo in meno tempo oppure a fronte di un investimento minore, ecco il vantaggio di un parere esterno.

scritta think twice
Photo by explorenation # on Unsplash

 

Consulenza sul marketing: quando un brand dovrebbe richiederla?

Dal libero professionista che sta curando il suo personal brand all’impresa: una consulenza marketing può aiutarti a fare la differenza. Basta poco per rendersene conto, vuoi una prova? Bene, pensa a quali sono i tuoi competitor più in vista. Ora dedica un attimo del tuo tempo ad analizzarne, di almeno 3, i loro siti web e le piattaforme su cui sono presenti online.
Se hanno ingaggiato qualcuno che abbia ideato per loro una strategia, che si occupi ogni giorno del loro Brand, lo capirai subito; se non hanno provveduto ancora, un punto da sfruttare a tuo vantaggio.

Dovresti pensare di chiedere un consulto, in linea generale, se possiedi:

  • un’idea vincente per un prodotto o se stai mettendo su una start-up e vuoi stabilire il tuo piano d’azione;
  • business avviato e vuoi capire come porre rimedio ad una fase di stallo;
  • desideri aumentare i proventi della tua attività, pianificando nuove mosse di marketing.

Una consulenza marketing ad hoc non va vista come un costo ma come un investimento per il bene del tuo business. Il vero consulente sa sia consigliarti opportunamente che misurare ogni passo del tuo cammino: ti affianca durante la ricerca della soluzione perfetta e predispone al meglio lo staff che, insieme a te, affronterà la prossima sfida. Tenere in vita una attività non è un’impresa da poco, se senti di aver perso la bussola prova a chiedere un parere esterno.

 

Articolo scritto da Stefano Barattucci