Cos’è e cosa fa un aggregatore?
Esistono molte informazioni online a cui possiamo accedere, forse troppe. Navigando hai mai avuto la sensazione di perdere la bussola durante la ricerca di un contenuto?
E’ partendo da questo problema che sono nati gli “aggregatori”: motori di ricerca o autentici portali il cui focus è quello di cercare in modo circoscritto (per “settori di interesse” e “parole chiavi”), annunci o contenuti.
Parliamo di una sorta di “motore di ricerca” dentro i motori di ricerca, questi aggregatori altro non sono che degli enormi “silos” che analizzano internet per riproporlo in modo più “semplificato”.
Adesso che sai a cosa serve un aggregatore e quale logica utilizza vediamo insieme perché, ultimamente, sono così gettonati. Quanti tipi di aggregatori esistono ad oggi?
Aggregare i contenuti
Il termine tecnico di queste applicazioni è aggregatori di meta-dati, un concetto che se lavori in ambito web ti è familiare. Per chi invece non ne ha mai sentito parlare, i meta dati sono dei “codici” utilizzati per descrivere le tipologie di contenuti online: una sorta di “etichette” o indicazioni se vogliamo, per chi andrà a trattare quel dato, tipicamente per (ro)bot e simili.
Quando vuoi restare sempre aggiornato su un dato argomento, ad esempio attualità, politica, o le news sportive, hai diverse possibilità.
La prima, molto banalmente, ti costringe a cercare online ogni giorno contenuti nuovi in maniera manuale, ma alla lunga può essere un’attività logorante. Così i motori di ricerca come Google iniziarono, nel lontano 2003, a lanciare delle soluzioni come gli Alert, antenati di Google Feed per alcuni versi.
Se apri la pagina web del tuo giornale preferito troverai certamente un’area dedicata ai Feed (o una scritta RSS, un formato). Questi ultimi sono pensati in modo da tenerti aggiornato costantemente sugli argomenti che verranno via via pubblicati online per un certo “settore”, ad esempio potresti impostare “sport” per leggere periodicamente tutte le news sportive.
Viaggiare: gli aggregatori di offerte ed annunci
Hai mai prenotato online un hotel oppure acquistato in offerta i biglietti del tuo prossimo viaggio in aereo? Le OTA sono le “nuove agenzie di viaggio”, e si trovano solo online. Un altro esempio di come gli aggregatori vengono utilizzati per semplificarti la vita, in questo caso però accanto agli algoritmi ci sono degli accordi commerciali. Le OTA sono degli intermediari, offrono visibilità agli annunci di molte strutture turistiche e questo servizio avrà, per gli albergatori che aderiscono, un costo in percentuale.
Trovare offerte di lavoro
Esistono molte piattaforme che ci aiutano a valutare le offerte di lavoro, offrendoci le più rilevanti o inviandoci persino gli aggiornamenti (tramite servizi di newsletter) delle nuove candidature aperte, quelle appena inserite dalle aziende per una certa categoria, da noi scelta.
La ricerca di offerte di lavoro e lo scambio di informazioni online sono più immediate con gli aggregatori. Questi troveranno per te, scansionando il loro database interno e gli altri portali o motori di ricerca, gli annunci pertinenti al tuo search intent.
Se utilizzi piattaforme simili, noterai spesso che le parole che cerchi vengono “marcate” un po’ come avviene su google: un’ottima tattica dunque per ottimizzare le nostre query e capire per quale motivo un annuncio ci viene mostrato.
Un sistema del genere lo ritrovi in Jooble.com: un aggregatore che non si limita a raccogliere annunci di altri siti, ma ti permette anche di inserire annunci, se cerchi dipendenti, o candidarti alle posizioni lavorative aperte, tramite il suo portale.
Trovare lavoro online è un argomento delicato e dove internet può facilitarci da un verso e trarci in inganno dall’altro.
Per non essere colto alla sprovvista affidati sempre ai portali che ti danno più controllo e sicurezza sulle offerte e sugli annunci a cui candidarti.
Forse non lo sai, ma i portali più importanti solitamente hanno uno staff che valuta la “qualità” di ogni nuovo inserto (Content Quality Team).